10 agosto 2010

Consigli di una bicicletta



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In tutti questi mesi di silenzio non è successo nulla di importante, non che la vita non sia stimolante o interessante, ma nulla mi ha spinto a scrivere..Le giornate sono sempre piene o sempre vuote, quando sono piene, la sera sono stanca, alle 22 finalmente stacco il cervello e finisco per addormentarmi.. quando le giornate sono vuote, il cervello non so proprio dove l’ho lasciato..
Sono passati mesi dall’ultima uscita in bici, sono stata a Villa Ada con i ragazzi del negozio & C., uscita in notturna, spettacolo, non si vedeva un emerito …. ma avevo le guardie del corpo che mi facevano luce, poi per un po’ basta, niente bici..
Poi l’ho ripresa, un giorno, ho fatto il percorso casa – lavoro per cronometrare.. 30 minuti a pedalare con sudore.. tra sanpietrini e salitine.. non si può fare.. non posso arrivare al lavoro malconcia, sudata, spettinata, con l’affanno.. devo essere fresca, pulita, profumata, ben vestita..
Poi di nuovo silenzio, la Giant in cameretta, parcheggiata, al suo posto.. ogni tanto mi affaccio, la guardo e me ne vado con i sensi di colpa.. sembra parlarmi ogni volta, sembra rimproverarmi perché non pedalo più.. Lei non capirebbe.. e forse fa bene a non capire.. forse i miei perché sono degli alibi.. ma questa città ti sega le gambe.. e uscire in bici è davvero uno sforzo mentale.. quello sforzo in più che non ho mai conosciuto e che ora conosco e che voglio evitare..
Agosto, sono tutti in ferie compresi colleghi e capi.. è lunedì mattina, mi sveglio rapida e attiva, con un nodo in gola perché so che sto decidere di andare in bici, giuro..non ci avevo pensato la sera prima. E’ incredibile come il solo pensiero di non dover fare lo sforzo mentale mi renda felice, mi va di prendere la bici per andare in ufficio e non sento nessun attrito. In ufficio sono sola, pertanto un paio di jeans e scarpe da ginnastica non scandalizzano nessuno.. sono pronta.. ops il casco..è importante!
Il viaggio è durato 30 minuti circa, la Giant ha fatto tutto da sola, ha preso le strade giuste e mi ha portata in ufficio.. l’ultimo km è una salita morbida, lei mi ha chiesto di stare concentrata, di abbassare un po’ la testa e ritmare con lei..così è stato, ed è stato molto più semplice arrivare.. in due si pedala meglio..
In metropolitana ci metto 30 minuti, come in bici, eppure quella mattina, quando sono entrata in ufficio pensavo fosse mezzogiorno, il viaggio sembrava interminabile.. ma quante cose ho visto in 30 minuti? San Pietro, Castel S. Angelo, il Tevere, Piazza Venezia, i Fori, il Colosseo … non il seggiolino arancione di fronte a me..
Io credo che se riuscissi a fare quello sforzo ogni volta che guardo la Giant, molte “paure” si ridimensionerebbero, molte insicurezze si trasformerebbero ed io potrei guardare avanti senza girarmi continuamente per ribadire che prima quello sforzo non esisteva.. Oggi esiste, c’è questo sforzo e ce ne sono molti altri, ma continuare a ignorare le fatiche rende l’uomo pigro e pauroso.. ho detto l’uomo, non la donna.. questo è un impegno pubblico per tirare fuori quello che ho sotto la pelle.. non sarà un posto diverso a portarmi via il mio mondo e la mia grinta.. non sarà una compagnia spenta e fobica a risucchiarmi..
Tornando a casa dal lavoro ho bucato, è stato un brutto momento all’inizio.. ma poi mi sentivo come una mamma che tiene per mano il suo bambino.. io tenevo la mia Giant, secondo me voleva solo un po’ di coccole.. o forse voleva dirmi che per essere felici ci si deve sbattere un po’.. qualunque cosa volesse dire.. ecco, ha ragione.. chi meglio di lei mi conosce??

24 maggio 2009

Terra persa..

L'orto sul balcone, l'orto nella vasca, l'orto in citta'...forse piu' che una moda, un'esigenza. Racconti di famiglia narrano di persone del sud trapiantate a Torino o Milano che coltivavano i pomodori nella vasca da bagno, la realta' e' che io, dal paesello mi ritrovo nella capitale e mi manca la terra, il profumo dell'erba appena tagliata, l'odore del fiume...in questi due anni piano piano mi sono creata il mio piccolo orticello sul balcone, non sulla terrazza..ma su un piccolo balconcino che affaccia su un cortile interno.. Primo anno di metropoli: parto dagli "odori"..basilico, salvia, rosmarino, maggiorana, menta, cipolla per poi "specializzarmi" in verdura nel secondo anno..agli ormai classici odori, aggiungo le verdure: i pomodori, i peperoni, le carote e l'insalata..tutto questo partendo dalla semina qualche mese fa, al trapianto in vasi piu' capienti..
I pomodori, stanno per "fiorire" e lo stelo profuma d'estate..le carote sono miniaturizzate ma con un profumo delizioso..il profumo della terra! Oltre all'orto ho un Ficus Benjamin quasi decennale, un cactus calabrese staccato dalla pianta madre alta circa 3 metri, un'aloe calabrese, un aloe vescovatina, varie altre piante regalate di cui non conosco il nome e altre che ho creato rubandone i ciuffetti in giro per Roma..

Cosi' parlando con il mio bell'uomo, scopro che non sono ovviamente l'unica che sente l'esigenza di autoprodursi, o comunque di rimanere in contatto con madre natura e navigando un poco trovo su un blog proprio la notizia che cercavo: (copio la notizia)

Roma - Debutta
l’orto di quartiere, un esperimento in atto nel cuore di Testaccio a Roma per far coltivare piante di stagione ai cittadini che vogliono mangiar sano e naturale e riscoprire il piacere del contatto con la terra. L’iniziativa e’ nata dal docente universitario Maurizio Di Puolo, e realizzata con la collaborazione del Comune e di un vivaio, allestendo nell’ex mattatoio di Testaccio un orto recintato della lunghezza di 240 mq e ampiezza di 2 mq suddiviso in trenta mini-lotti dotati gia’ di impianto di irrigazione. Chiunque e' interessato puo’ farne richiesta e ottenere un lotto per coltivarlo a suo piacimento.

Sono orgogliosa e felice di aver creato questo piccolo angolo di natura in citta', ma allo stesso tempo mi mette un po' di tristezza:..... povero l'uomo costretto tra le mura di una casa, povero uomo che deve calpestare l'asfalto, povero uomo che non puo' respirare i profumi della natura, povero l'uomo che sceglie di andare in bicicletta e si ritrova a respirare tutto quello smog, povero uomo che e' costretto a lavorare per poter vivere, povero uomo che si lava nella doccia, povero uomo che si veste con quelle cravatte cosi' fastidiose, con quei tacchi cosi' scomodi, con quelle calze cosi' strette..povero uomo che si stressa, che deve pagare le tasse, che deve pensare alla pensione..povero l'uomo vittima dei propri sbagli....e se leggendo queste righe ti senti un povero uomo, allora insieme a me, pensa a come possiamo salvarci il culo..anche se poi dovesse rimanere solo un pensiero...ma tra mille idee, vuoi che una buona non esca??

20 febbraio 2009

Saggio sull'uomo e la donna moderna


Sono tutte uguali, ma non si accorgono che non c'e' piu' differenza tra loro? Hanno la frangia stirata sugli occhi, i capelli castani lisci e lunghi, gli stivali di camoscio al polpaccio, i jeans stretti infilati negli stivali, un maglioncino viola che scivola sui seni e scende fino ai fianchi, fasciati da una cintura che ne risalta le minime rotondita'.. Sono tutte uguali, ma gli uomini non si stancano di guardarle, non cercano la donna speciale che crescera' i loro figli, cercano il miglior orgasmo, vogliono guardare le chiappe sode della loro ragazza e le vogliono mostrare ai loro amici, vogliono mostrare il bello, fare invidia e le ragazze reagiscono bene all'essere vendute agli occhi degli amici, si mettono in mostra e il loro ego cresce.. Questo basta, basta per sentirsi parte della societa' e la stessa societa' non cresce..non c'e' competizione intellettuale, le donne e gli uomini si scontrano su un altro piano, sul piano effimero, poco profondo e distruttivo dell'apparenza. Le ragazze soffrono se non possono essere belle come le loro amiche e appena raggiungono l'indipendenza economica non investono in casa e famiglia, ma in chirurgia estetica. Chi non ha questa possibilita' passa le giornate a pensare a come FARE PER..eccole quindi che si fanno ricostruire le unghie con il gel, che si sfaldano la pelle a colpi di lampade, eccole magre, senza tono, tristi, senza sorrisi, ma con le labbra trabordanti di gloss e brillantini, corpi stanchi senza aver conosciuto la spossatezza che si prova dopo una corsa in bicicletta, macchine senza benzina, ferrari senza piloti, uomini senza spirito.. A qualcuno dobbiamo dare la colpa giusto? Ma a chi? proviamo con i genitori..Madri che vorrebbero somigliare alle figlie, con la scusa che sono donne "che tengono al loro aspetto", madri che hanno perso di vista il loro ruolo, che temono i figli, che non sanno sacrificare il loro tempo per crescere un cucciolo, ....devono andare in palestra ad invidiare le chiappe delle coetanee delle loro figlie e mostrare le loro ai mezzi uomini che pompano e stantuffano con le macchine e gli attrezzi..Le donne mamme ammiccano agli uomini soli, poi tornano in famiglia e fanno le esaurite con i figli e il marito e pensano che quella condizione a loro e' stretta perche' meritano di piu', piu' attenzione..perche' sono donne, non mamme, non schiave..cosi' queste donne-non mamme si ritrovano sole, separate, tristi, magre, esaurite e ogni tanto escono con un macho da palestra e si gonfiano di vita per una "botta" ricevuta, senza nemmeno saper godere e cosi' l'uomo macho si allontana dopo aver percepito la solitudine di questa "nuovadonnaemancipata" e scappa alla ricerca di un'altra donna-nonmamma, ma la ricerca avviene sempre nello stesso calderone e pesca sempre le stesse donne senza spessore.. Non vedo soluzione, non vedo futuro, se il pensiero di questi individui non si sposta, i potenti della terra continueranno a manovrare le nostre vite silenziosamente e uccideranno la nostra madre terra e l'uomo che e' in noi...

19 ottobre 2008

Post per le Galline in fuga..


...alla fine poi sono diventata amica dei ragazzi (Marco e Fede) che hanno aperto il negozio di bici sotto casa nostra qui a Roma, mi hanno presentato i loro amici ciclisti e ho fatto un'uscita con loro, abbiamo anche cenato insieme un paio di volte, insomma siamo diventati amici! Certo che non è difficile quando si ha una passione comune, anche se loro sono tutti tecnici, parlano di misure, parlano tutti tecnici, io invece parlo solo di emozioni..e così mi hanno trascinato nella 24h di Roma! Ho raccolto un po' di informazioni su internet, ho visto fotografie e video...mi ha affascinato molto l'idea di correre nel parco degli acquedotti...e da quel momento mi sono organizzata perchè ciò avvenisse, ma con un plus..volevo trovarmi li, a fianco dell'acquedotto, all'alba..per godere della brezza fresca del mattino, per godere del sole che mentre sorge ti irradia di gioia e serenità, per godere della solitudine che solo certi orari ti concedono, in una gara super affollata..e così è stato..l'ho voluto fortemente ed è stato come per Bruseghin correre a fianco della muraglia cinese..(passatemi l'equazione) Le mie uniche esperienze ciclistiche in fatto di 24 h sono sul percorso di Cremona, che a mio avviso è fantasticissimo, pertanto non mi aspettavo grosse emozioni (a parte quelle cercate) dal percorso, sapevo che era prevalentemente pianeggiante, pensavo.."la solita romanata, a zero fatica..." Purtroppo il sabato e la domenica lavoro, quindi sono riuscita ad organizzarmi nel seguente modo: la gara è iniziata il sabato alle 12, eravamo un gruppo large misto, si c'erano anche delle ragazze..., io e Giancarlo ci siamo svegliati alle 4 della domenica mattina/notte, ci siamo fermati a fare una degna colazione e ci siamo recati al campo..Abbiamo trovato il nostro gazebo, tutti che dormivano tranne 3 ragazzi, uno in gara, Marco che aveva appena girato è andato a farsi una doccia calda (faceva un freddoooo) e Fede che al nostro arrivo è andato in tenda..io mi sono preparata e al ritorno del ragazzo mi sono messa subito a girare, erano le 5.27, avevo un faro sulla bici e un faro in testa, non c'era molta gente che girava perchè voi non lo sapete ma la gente li dorme, mica gira di notte, parlo dei romani ovviamente eheheheheh, li belli beati nelle loro tende monoposto, con il loro bel piumone...ah che bel...e vi dirò di più...mica avevamo i turni o gli orari di partenza, facevamo come cazzo ci pareva, vuoi girare? gira io dormo..inizialmente ero sconvolta, vista la precisa organizzazione dei lobos e galline...poi mi sono detta "..sti cazzi!" e via..volo alla partenza..niente chip di gruppo, ognuno aveva il proprio legato al polso e i "cambi" li facevamo al gazebo..sciallissimo..sono partita, non avevo mai provato il percorso ed ero concentrata semplicemente a non perdermi "speriamo che qualcuno mi superi almeno vedo la strada.." si parte, tutto piatto, ma l'atmosfera è coinvolgente e l'alba sta per arrivare, devo sbrigarmi, non voglio perdermi il film che mi sono fatta precedentemente in testa, vai vai..si va senza problemi, le gambe vanno, c'è troppa polvere, il mio sorriso mi stupisce, sento che sono felice e non mi contengo..eccolo, eccolo..ora ci sono, sono al suo fianco, sono sola e albeggia, lo vedo, lo vorrei toccare per sentirne il fluire dell' energia, ma non posso scendere dalla bici allora lo guardo, lo respiro, e nel mio immaginario la mia bicicletta si solleva da terra e comincia a fluttuare, seguendo un percorso verticale che mi porta fino alla manciata di stelle sopra il mio capo...sono di ritorno, ho fatto più di metà giro, tra un po' dovrei trovare un tratto un po' pesante, tutto sanpietrini!! e cazzo, è così, vaaffanccuullloo, mmaa èè tutttttoo ccoossìì, mmaa nnoonn fiinnissccee ppiiùù..etc etc, insomma il tratto finale è stato uno smaronamento non da poco, mi sono passate tutte le voglie di farmi un altro giro, così rientro al gazebo e trovo chi mi da il cambio. Trovo li ad aspettarmi Giancarlo che nel frattempo si è coperto bene con un piumone preso in prestito e per ingannare il tempo, grazie alla tecnologia, si stava guardando le gare di moto o macchine, chi lo sa..roba da uomini insomma..io mi rilasso un poco, nel frattempo un ragazzo si fa qualche giro..poi riparto per il secondo ed ultimo giro, stavolta senza fari, sono le 7.40 (ma c'è un treno che parte???) questa volta ci vedo BENE, eehehhehe e la pista si popola..i fotografi spuntano come funghi nei luoghi più inaspettati ed io concedo anche qualche sorriso qua e la, come una superstar...torno al gazebo e jjjjjjjaaaaaahhh, i primi sbadigli..finalmente alle 8 i miei compagni si degnano di svegliarsi, li trovo quasi tutti svegli, che si accingono a fare un po' di colazione, eh cazzo, dopo una bella dormita ci vuole no??, trovo Giancarlo con una bottiglia di birra in mano..minchia che coraggio, probabilmente si stava proprio rompendo le palle e si è dato all'alcool ehehehhe, saluto tutti e me ne vado, mi aspetta un bagno caldo, un'ora di sonno e poi al lavoro fino a sera, che do bale!! Alle 20.30, sto spazzando il negozio con la mia collega che mi chiede perchè non parlo... eh?? no sono un po' stanchina..ihihihihihih - per inciso, la giant è stata una signora, come sempre -
Ragazze ma la cosa figa sapete qual'è?? CHE HO GIRATO CON LA MAGLIA DELLE GALLINE...è un rapporto che non voglio interrompere, parlo sempre di voi con i miei amici ciclisti, non fate morire un gruppo, per me che sono qui, lontano dal mio trascorso di vita, indossare la maglia delle galline è emozionante quanto correre a fianco dell'acquedotto...
...a presto...

15 agosto 2008

Papalagi



Per papalagi si intende l'uomo bianco, nella lingua samoana. Tale vocabolo ha assunto particolare rilievo a inizio '900, per uno scritto pubblicato in Europa, tratto da discorsi tenuti al proprio popolo da un saggio capo indigeno, tale Tuiavii di Tiavea, al suo ritorno da un viaggio nel vecchio continente.
Secondo alcune interpretazioni questo testo è in realtà un falso storico ad opera del presunto traduttore Erich Scheurmann[citazione necessaria], e viene usato spesso nei corsi accademici di Antropologia culturale per spiegare il fenomeno dello "spaesamento".

Secondo la versione di Scheurmann, che ha introdotto in Europa il testo, Tuiavii, venendo a contatto con gli usi e costumi del papalagi, se ne allontanò subito sbigottito, se non raccapricciato, e una volta in patria, tentò di mettere in guardia il suo popolo dal fascino perverso dell'occidente. Nel testo è specificato che non era mai stata intenzione di Tuiavii pubblicare questi discorsi, né fu a conoscenza del libello uscito a sua gloria e a danno del bianco papalagi.

....D'altra parte nelle terre dei bianchi non ti è neppure possibile restare dal levarsi al cadere del sole senza denaro, del tutto senza denaro. Non riusciresti a placare la tua fame e la tua sete, non troveresti una stuoia per la notte. Ti chiuderebbero in una prigione e metterebbero il tuo nome sui giornali perché sei senza denaro. Devi pagare, cioè dare denaro, per il terreno su cui cammini, per la terra su cui sorge la tua capanna, per la stuoia su cui dormi la notte, per la luce che illumina la tua capanna. Pagare per poter tirare a un piccione, per poter bagnare il tuo corpo nel fiume. Se vuoi andare là dove la gente si diverte, dove si canta o si balla, oppure vuoi chiedere consiglio a un fratello, per ogni cosa devi dare molto metallo rotondo e carta pesante. Devi pagare per ogni cosa. Ovunque, trovi un tuo fratello che allunga la mano e ti disprezza oppure si infuria se non ci deponi del denaro. E il tuo umile sorriso e lo sguardo più affettuoso non ti sono d'aiuto per addolcire il suo cuore. Lui spalancherà le fauci e ti griderà dietro «Miserabile! Vagabondo! Perdigiorno!» Tutte queste parole hanno lo stesso significato e rappresentano la più grande vergogna che possa ricadere su una persona. Sicuro, persino per la tua nascita devi pagare, e quando muori la tua famiglia deve pagare per te, perché sei morto e perché il tuo corpo possa trovare posto sottoterra, come pure per la grande pietra che faranno rotolare sulla tua tomba a eterno ricordo...

...Il Papalagi ama il metallo rotondo e la carta pesante, ama mettersi nella pancia molto liquido tratto da frutti uccisi e molta carne di maiale e bue e di altri terribili animali, ma sopra ogni cosa ama ciò che non si può afferrare e che pure è sempre presente: il tempo. E di questo fa grande scalpore e sciocche chiacchiere. Sebbene non ce ne sia mai più di quanto ne può stare fra il levarsi e il cadere del sole, lui non ne ha mai abbastanza...

...Io dico che deve essere una strana sorta di malattia; perché anche supponendo che l'uomo bianco abbia voglia di fare una cosa, che il suo cuore lo desideri veramente, per esempio che voglia andare al sole o sul fiume con una canoa o voglia amare la sua fanciulla, così si rovina ogni gioia, tormentandosi con il pensiero: «Non ho tempo di essere contento». Il tempo è lì ma, con tutta la buona volontà, lui non lo vede. Nomina mille cose che gli portano via il tempo, se ne sta immusonito e lamentoso al suo lavoro che non ha alcuna voglia di fare, che non gli dà gioia e al quale nessuno lo costringe se non se stesso. Ma se poi all'improvviso si avvede di avere tempo, che il tempo è lì, oppure qualcuno gli dà dell'altro tempo (i Papalagi si danno sempre il tempo a vicenda, sicuro, niente è più altamente considerato di questo), allora gli manca di nuovo la voglia oppure è stanco del suo lavoro e senza gioia. E regolarmente vuole fare l'indomani ciò per cui oggi non ha più tempo...

26 aprile 2008

La mia testimonianza


Ora tocca a me fare da testimonial..

Ieri ho iniziato con le pulizie ecologiche (chiamiamole così) ed è andato tutto bene, sono soddisfatta del primo risultato e vi posto le fotografie, così che possiate effettivamente verificare gli ottimi risultati.

Ho lavato i piatti in lavastoviglie con il bicarbonato nella vaschetta del detersivo e un po di aceto buttato li..sui piatti..risultato ottimo! come con i detersivi tradizionali..

continua...

Proseguiamo con i bio detersivi


Ecco alcune risposte che ho ricevuto via mail sulla questione bio detersivi..












Prima risposta è di Simona:


cara Betty, quando ho letto il testo della tua mail non ci credevo e
sai perchè?..... Da qualche giorno mi sono documentata anch'io sui detersivi ecologici e domani partirò con la prova.
Se provi a guardare sul sito dei gas di
Forlì (ingasati) trovi tante ricettine fai da te interessanti e soprattutto non inquinanti. Domani proverò a fare il detersivo per la lavastoviglie.
Devo dire che da quando abbiamo i bambini che girano per
casa ho ridotto l'uso dei detersivi sostituendoli con l'aceto puro o diluito per tutto, dai pavimenti alle superfici dure, ai sanitari e devo dire che il risultato è buono e il risparmio è tanto.
Sono contenta di questa tua mail, mi fa sentire un po meno sola
davanti a scelte inconsuete ma davvero importanti per l'ambiente. Ormai da un pò di tempo facciamo parte del GAS di Cremona, acquistiamo al 90% bio e cerchiamo in tutti i modi di scegliere in modo attento i nostri prodotti e soprottutto cercare di autoprodursi (pane , marmellate, pasta, torte, gelati, birra, succhi, ecc fatti in casa).
Dopo tutte queste nozioni di econamia domestica ti mando un grosso
bacio e fammi sapere come vanno gli esperimenti!


La seconda risposta è di Marco (mio frate)



Probabilmente c'è qualcuno che vuole vendere il bicarbonato agli italiani.
Non vi siete mai chiesti come si produce?
Il consiglio migliore è quello di non abusare dei detersivi, dimezzare le
dosi consigliate e sciegliere i prodotti piu efficaci.e smetterla di continuare a lavare panni anche quando sono puliti,
Poi mi spiegate come lavate i panni senza detersivi...o provate con la cenere?hiihhiihi
Il problema piu grave è il consumo di acqua indiscriminato e l'utilizzo di
detersivi o sostanze che richiedono acqua per risciacquo. Sarebbe meglio documentarsi quali principi attivi si adattano meglio per le pulizie.
L'ammoniaca è una delle sostanze chimiche sgrassanti e pulenti a basso costo e piu efficaci e meno dannosa per l'ambiente. Abbinata alla microfibra è insuperabile.
l'aceto e tutto il resto sono baggianate.

Usatelo per condire gli ortaggi che è meglio e fa bene alla salute.

24 aprile 2008

Bio detersivi


E’ da un po’ che ci penso su, ma non sono mai stata convinta dell’efficacia del sistema..poi ho letto questo e… www.vasonline.it/home/archivio/Educazione_ambientale/ecologia_domestica_1 e ho deciso di provarci!
Domani mattina sveglia naturale (quando mi sveglio, mi sveglio..) apro tutte le finestre, preparo un sacco nero, ci butto tutti i detersivi, tutti, anche l’ammorbidente e regalo il sacco!
Sostituisco il tutto con: aceto, bicarbonato, sale grosso, sapone da bucato e succo di limone!
Poi farò la prova..
I detersivi che ho a casa non li tengo nemmeno di riserva, butto tutto, io sono così..categorica! non mi piacciono molto le vie di mezzo! Hihihihihi
Porca miseria, ma come faccio con la lavastoviglie?? Devo fare delle prove..

Quindi: via il detersivo schiumosissimo per i piatti, via l’anticalcare puzzolente, via il disgorgante super inquinante (che noi dobbiamo usare spesso), il vetril l’ho accannato da qualche settimana (mi ero fatta una miscela di acqua, ammoniaca e uno spruzzo di sgrassante), via lo sgrassatore super sgrassante e profumato, via il detersivo per i pavimenti che sembra non finire mai, via il super ammazza batteri per il bagno, via la candeggina, via l’ammorbidente, via il bianco super, via il nero performante, via lo smacchia tutto, via tutto…e se poi i miei vestiti non saranno bianchi splendenti o neri veri come nei (o nevi)..beh “stica..i” ihihihihi

Quindi da domani ho finito di:
• guardare imbambolata lo scaffale dei detersivi al supermercato, rapita dai colori, dalle forme e dai profumi
• confrontare tutti i prezzi dei prodotti (che sono carissimi) o addirittura andare in quel supermercato là … (es mi…s) perché i detersivi costano meno

• litigare con le varie schiume che si insinuano sotto, di fianco, ah eccone ancora un po’ qua sotto la tazza, mah..non l’avevo levata?? Che palle!
• Dire..”mmmh questo prodotto non vale un fico secco, eppure la tv ne parla bene”, oppure..”eppure l’ho pagato quanto una bistecca” oppure “ho voluto risparmiare, ma non vale nulla”

• Fare spazio sotto al lavandino in cucina per farci stare tutti i barattoli di diverse forme e dimensioni


Parto con la prova, se poi qualcuno mi vuole seguire, mi piacerebbe sapere come va.. magari confrontandoci o dandoci dei consigli! Vado eh, io vado..butto tutto eh..non torno mica indietro..